domenica 2 settembre 2012

Cascate del Dardagna

Dopo la bellissima esperienza trentina, mi trovo immerso nuovamente nel grigio della pianura. Resisto un pò ma dopo 72 ore decido che ho bisogno almeno di un giretto tra i boschi.
E' tanto tempo che mi ronza per la testa un itinerario, non lontano da casa, in cui mi ero imbattuto per caso navigando su internet alla scoperta di posti interessanti sull'appennino.
Le Cascate del Dardagna sono situate poco distante dal Corno alle Scale e sono facilmente raggiungibili, seguendo vari percorsi, partendo dal santuario della Madonna dell'Acero, nei pressi di Lizzano in Belvedere (BO).
Esse sono generate dal torrente Dardagna, appunto, che nasce tra il Corno alle Scale e il monte Spigolino e percorrono un dislivello di circa 250 metri dando vita a 6 o 7 balzi d'acqua di discreta importanza.
La fitta area boschiva circostante, in cui sono immerse le cascate, ripara la zona dal sole per quasi tutta la giornata regalando una piacevole frescura ai visitatori. Trovandosi comunque nei pressi di cascate, ci si aspetti di trovare umidità piuttosto elevata.

Parto, assieme a mio padre e alla mia ragazza Stefania, il pomeriggio presto e arrivo alla Madonna dell'Acero dopo 1 ora e mezza di viaggio. Si lascia la macchina al comodo parcheggio del santuario e si parte seguendo il sentiero tracciato.
Il percorso si presenta molto semplice, per la maggior parte pianeggiante tranne l'ultimo tratto in cui si compie quasi il totale dislivello per risalire le cascate fino alla più alta.
Si impiega circa un'ora e mezza per salire (inclusa qualche sosta) e altrettanto tempo per scendere e tornare alla macchina.
Il cielo uniformemente coperto mi è d'aiuto, questa volta, in quanto elimina l'eccessivo contrasto tra luci e ombre permettendomi, così, di avere un'illuminazione omogenea su tutte le cascate.
Anche questa volta, come per le cascate Nardis e Lares in Trentino, scelgo di scattare durante il ritorno per poter sfruttare una luce più tenue (che aiuta le lunghe esposizioni) e per studiare meglio la disposizione dei balzi.


Panoramica di 5 scatti


Panoramica di 4 scatti


Panoramica di 5 scatti





Panoramica di 3 scatti


Lungo la via del ritorno la luce si affievolisce moltissimo e faccio giusto in tempo a scattare le ultime foto. C'è tempo anche per il tramonto, fotografato dal santuario, quella sera particolarmente caldo.



Panoramica di 4 scatti


Panoramica di 3 scatti


Panoramica di 3 scatti


In fin dei conti le Cascate del Dardagna rimangono un itinerario piuttosto gradevole, se visitate nel periodo giusto. Un itinerario breve ma affascinante capace di svelare il suo lato migliore durante il periodo primaverile, in cui le cascate mostrano la loro massima portata, o autunnale, in cui i numerosi faggi presenti sapranno riscaldare le grigie e fredde giornate autunnali sfoggiando in tutto il loro splendore i caratteristici colori caldi e accesi.
Da vedere...
Alla prossima!

2 commenti:

  1. Il Dardagna è sempre affascinante anche se mi piace particolarmente in inverno, fra ghiaccio e neve :D c'è anche la cascata del Doccione sotto il Libro Aperto nel modenese se non ricordo male...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Esatto il Doccione l'ho fotografato ma ho fatto una gran cosa: convinto di aver copiato le foto sul pc, l'uscita dopo ho svuotato la scheda ma ovviamente le foto del doccione non erano state copiate ;) ci tornerò...In inverno non le ho mai viste, credo ci andrò a dicembre/gennaio. In inverno sono belle anche le cascate del perino nel piacentino.

      Elimina