martedì 11 dicembre 2012

Lago di Carezza e Lago di Wuhn

Finalmente, dopo tanti anni, sono riuscito a visitare una parte d'Italia che ha sempre suscitato in me forti emozioni: l'Alto Adige e le sue Dolomiti.
Vedendole in televisione o nelle immagini di altri fotografi, le Dolomiti riescono sempre a stupire e a regalare attimi di pura invidia nei confronti di chi vive in quelle zone, quindi è giunto per me il momento di andare a "toccare con mano" questi posti.

Stabilisco la meta assieme a Giorgio, ormai compagno di "avventure", e costantemente monitoriamo il meteo fino alla sera prima della partenza. Per fortuna, questa volta, il clima è dalla nostra parte.
Si uniscono a noi altri 3 amici e ora è deciso, si parte. Destinazione: Lago di Carezza e Lago di Wuhn.
La tabella di marcia prevede di scattare qualche foto al Lago di Carezza approfittando delle luci dell'alba per poi spostarci con calma al secondo lago, da dove poter immortalare il tramonto.
Sveglia, dunque, alle 3 del mattino e partenza alle 4 per arrivare a Carezza appena in tempo per godersi lo spettacolo dell'alba.
Arrivati a destinazione, i raggi del sole che lentamente illuminavano il Latemar sullo sfondo, distraevano in maniera unica dai 10 gradi sotto lo zero. Tuttavia, una volta terminata la sessione fotografica intorno al lago, le dita dei piedi incominciano ad implorare perdono e decidiamo così di avviarci verso la macchina in direzione dell'altro laghetto.


Lago di Carezza e Latemar


Lago di Carezza e Gruppo del Catinaccio

Dopo qualche chilometro si arriva a Tires, piccola località da dove poter raggiungere il Lago di Wuhn. Ma gli imprevisti non mancano, ovviamente, e i freni della mia povera Punto (forse messi un pò troppo sotto torchio) iniziano a fare i capricci e a fumare notevolmente. Lasciata la macchina in uno dei tanti parcheggi vuoti, mi unisco a Giorgio e proseguiamo con la sua auto.
Chiediamo informazioni ad un paio di passanti e dopo qualche incertezza imbocchiamo il sentiero giusto con cui raggiungiamo il lago in circa 45 minuti di salita costante ma leggera.


Lago di Wuhn e Catinaccio con Torri del Vajolet


Catinaccio e Torri del Vajolet a sinistra
                           

Catinaccio e prato intorno al Lago di Wuhn


Le condizioni sono ottime ma la luce di mezzogiorno è troppo dura per poter portare a casa qualche scatto interessante. Inoltre le condizioni iniziano a peggiorare dopo circa mezz'ora e per il tramonto mancano ancora 3 ore. Rimanere lì tutto quel tempo con quelle condizioni non avrebbe avuto senso quindi, contro il volere di Giorgio, decidiamo di cambiare località cercando di avvicinarci al Catinaccio con la speranza di ottenere un buon tramonto. 
Camminiamo per mezz'ora circa lungo un ripido sentiero imboccato a caso in direzione delle pendici del Catinaccio e la scelta si rivela inefficace ma, dopo essere tornati indietro, ci pensa il meteo a stroncare i sogni di tutti riservandoci un tramonto talmente opaco, nuvoloso e piatto che persino la pianura padana non avrebbe invidiato. Non scatto neanche una foto ma mi godo lo scenario dolomitico in totale serenità, in un prato verde puntinato di baite in legno. Non avrei potuto desiderare di meglio.
Di tanto in tanto il pensiero torna alla pianura padana e questo rafforza ogni volta l'emozione suscitata in me da questo paesaggio montano, dove la natura è sovrana e ammira spavalda, dall'alto delle sue perpetue cime, l'uomo, prigioniero della sua vana esistenza e della sua inutile quotidianità.

Queste sono state per me le dolomiti in una "toccata e fuga" giornaliera che mi auguro al più presto di poter riaffrontare con ritmi più lenti e tramonti migliori.

Alla prossima!

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